Ricerca condotta dal professor Tiziano Tempesta del Dipartimento Territorio e Sistemi agroforestali dell’Università di Padova, con la collaborazione della Commissione medica centrale.

Il campione

Il numero di interviste (circa 9.000 questionari) corrisponde al 2,91% del totale dei soci e il campione può essere quindi considerato ampiamente rappresentativo. Il campione inoltre rispecchia in modo abbastanza fedele la distribuzione degli iscritti nel territorio nazionale.

La prima e la seconda parte dello studio analizzano gli aspetti tecnici legati all’attività alpinistica ed escursionistica, quali il grado di preparazione e il tipo di frequenza, mentre la terza e la quarta parte contengono rispettivamente informazioni di tipo socio-economici e sullo stile di vita degli intervistati. In questo documento sono riportati soltanto i dati significativi per il pianificatore pubblicitario.

Caratteri socio-economici

L’età media è di circa 40-46 anni. Gli iscritti al CAI si differenziano abbastanza nettamente dalla popolazione italiana per quanto riguarda l’età. Facendo riferimento alla sola popolazione con più di 20 anni, si nota che tra i soci prevalgono le classi intermedie (dai 30 ai 60 anni), mentre nella popolazione italiana sono maggiormente rappresentate quelle estreme (meno di 30 anni e più di 60). Tra i soci, la frazione dei non attivi (e in particolare dei pensionati) è ovviamente inferiore al dato nazionale. Inoltre, sono proporzionalmente meno numerose le famiglie mononucleari costituite generalmente da anziani soli. Le famiglie composte da 3 o 4 persone sono il 58,5% tra gli iscritti e il 43,4% nella popolazione complessiva.

Il titolo di studio dei soci è ben più elevato della media nazionale: ben il 26,5% è laureato (contro il 6,1% della popolazione) e il 48,8% è in possesso di un diploma (25,6% in Italia).

Si può notare che la frazione dei laureati è maggiore tra i soci che hanno iniziato l’attività negli anni ’40 rispetto a coloro che hanno iniziato negli anni ’70, mentre è notevolmente aumentato il numero dei diplomati.

Interessante appare anche il dato relativo al livello di istruzione dei soci per circoscrizione: al sud e nell’area appenninica in generale il titolo di studio è più elevato, tanto che laureati e diplomati raggiungono l’89% del totale rispetto alla media Cai che è del 75%. Al lato opposto, in una popolazione esclusivamente montana, quale quella del Trentino Alto Adige, laureati e diplomati superano di poco il 65%.

Tipi di attività svolte

Uno stesso socio in montagna può dedicarsi all’escursionismo, all’alpinismo, allo scialpinismo, non esistendo una netta separazione tra una e l’altra attività.

Per ovviare a tale difficoltà è stato chiesto agli intervistati di indicare quale tra le varie definizioni proposte meglio si adattasse al tipo di attività da essi svolte in montagna, ottenendo queste risposte:                

escursionisti occasionali   14,0% 
escursionisti abitudinari 64,9%
alpinisti occasionali 22,5%
alpinisti abitudinari 19,2%
scialpinisti 16,8%
alpinisti-scialpinisti 9,6%
presenza femminile 31,00% 

La grande maggioranza dei soci di dichiara, quindi, escursionista abitudinale, mentre gli alpinisti abitudinali sono una frazione decisamente minore, Si noti, comunque, che più di un terzo ha fornito di sé più di una definizione ad indicare, quindi, l’assenza di una specializzazione spinta nel modo di frequentare la montagna. L’analisi per circoscrizione geografica evidenzia alcune differenze sostanziali. Nella circoscrizione Centro Meridionale Insulare sono assai più numerosi gli escursionisti in senso stretto, mentre nel Trentino Alto Adige e nel Piemonte vi è sicuramente un interesse maggiore per l’alpinismo e lo scialpinismo.

Stile di vita: qualche annotazione

La frazione degli iscritti che pratica qualche tipo di sport è molto alta: ben il 64,2% dedica una parte del proprio tempo per attività sportive a fronte del 18% degli italiani nel loro complesso! La percentuale è più alta tra gli alpinisti (70,3%) rispetto agli escursionisti (60,7%). Anche il numero di ore destinato mediamente ogni settimana allo sport è tutt’altro che trascurabile, trattandosi di attività prevalentemente di tipo amatoriale: 3,41 ore gli scalatori e 2,56 ore gli escursionisti. L’attività ampiamente più praticata è il ciclismo (36% degli alpinisti e 24% escursionisti), seguita in ordine di importanza da corsa (19% alpinisti; 13% escursionisti), dallo sci (16% alpinisti, 17% escursionisti) e dal nuoto (13% alpinisti e 11% escursionisti).L’attenzione alla forma fisica è testimoniata anche da altri fattori quali ad esempio il consumo di alcolici e il fumo. Il 63% non beve vino e il 22% non supera i due bicchieri al giorno; l’81% non beve birra e il 74% non consuma superalcolici. Bassissimo è anche il numero dei fumatori che supera di poco l’8% della base associativa. E’ ben evidente che alla forma fisica (ma sarebbe più opportuno parlare di “benessere” fisico) viene dedicata una discreta attenzione.